Nella parte anteriore, la multispazio Dacia Dokker somiglia alla monovolume Lodgy, con la quale condivide lo stabilimento di produzione (quello Renault di Tangeri, in Marocco). Ma è più corta (436 cm contro 450, mentre il passo non cambia) e più alta, oltre che provvista di portiere posteriori scorrevoli (ma nella “base” Ambiance, che ha pure il volante non regolabile, la seconda è optional). Così, l’accesso alla parte posteriore dell’abitacolo risulta agevolata: una bella comodità per chi vuole sfruttare l’eccezionale capacità di carico che, a seconda della configurazione dei sedili, varia fra 800 e ben 3000 litri; funzionali anche l’ampio portellone e la soglia di carico a soli 53 cm da terra. Per essere quelli di una low cost, gli interni non deludono: certo, le plastiche sono economiche, ma i portaoggetti abbondano (inclusa un’ampia mensola nel soffitto) e l’estetica è abbastanza gradevole. La versione d’accesso alla gamma della Dacia Dokker è la 1.6 a benzina da 102 CV, che costa poco ma consuma parecchio. Ben più economa la diesel 1.5 dCi, proposta nelle varianti da 75 oppure da 90 CV. Non manca una versione a doppia alimentazione (benzina e Gpl): la 1.6 da 102 CV. Per tutte, il cambio è manuale a cinque marce.